venerdì 24 febbraio 2012



UNAR

Verbale della riunione tenutasi il 22 febbraio 2012, alle ore 15.00, presso l’UNAR avente ad oggetto l’esame dello schema di “Strategia nazionale per l’inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti”.

PARTECIPANTI: 

Federazione Rom e Sinti Insieme;

UNIRSI; Federazione Romanì; ERRC; Unicef Italia; Croce Rossa Italiana; Caritas Italiana; C.I.R.;  ARCI; Fondazione Migrantes; Save the Children Italia; Amnesty International; Comunità di Sant’Egidio.

Apre l’incontro il Direttore dell’UNAR, dott. Massimiliano Monnanni, che informa i presenti in merito alla terza riunione del Tavolo Interministeriale che dovrà esaminare la bozza di Strategia nazionale per l’inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti alla luce delle osservazioni avanzate nel corso della riunione odierna.
Ricorda, altresì, la necessità di chiudere i lavori di revisione dello schema di Strategia in modo tale da consentire la consegna della stessa, in lingua inglese, alla Commissione Europea entro il 29 febbraio p.v..
Il dott. Monnanni procede pertanto ad una descrizione dei contenuti della stessa, dell’approccio seguito per la sua elaborazione e delle risorse economiche al momento disponibili per la realizzazione di quanto in essa previsto, rassicurando i presenti in merito alla volontà di garantire nella fase di attuazione della Strategia un coinvolgimento costante delle comunità Rom e Sinte che dovrà, tuttavia, tenere conto dei diversi livelli di responsabilità, in modo tale che a ciascuno venga assegnato il proprio compito per evitare possibili sovrapposizioni all’interno dei tavoli di lavoro e di valutazione.
 Il dott. Monnanni sottolinea, inoltre, quanto previsto dalla Strategia in ordine ad un possibile riconoscimento delle Comunità  RSC come minoranza nazionale, nonché l’impegno assunto dal Ministero dell’Interno in merito ad un approfondimento della questione legata allo status giuridico dei RSC provenienti dalla ex Jugoslavia.
Prendono la parola per un primo giro di tavolo i rappresentanti delle Associazioni presenti che esprimono, nel complesso, valutazioni positive in ordine ai contenuti della Strategia, sottolineando la necessità di superare la cultura dell’emergenza (C.I.R.), di garantire un corretto dialogo tra la quanto previsto dalla Strategia e le altre azioni poste in essere in materia (UNICEF), di costruire un corretto sistema di indicatori che aiutino a comprendere meglio l’attuazione delle azioni previste dalla Strategia (UNICEF), nonché di assicurare la presenza delle Comunità RSC nei diversi Tavoli di lavoro (UNIRSI, Federazione Romanì).
Le singole Associazioni procedono successivamente all’esposizione, nel dettaglio, delle proprie osservazioni in merito a quanto previsto nella Strategia.
Amnesty International rinviando a quanto già segnalato nel documento inviato prima della riunione odierna, ribadisce la necessità di uscire dal sistema emergenziale, di attuare un apolitica volta al superamento dei campi e di evidenziare all’interno della Strategia l’impatto che gli sgomberi forzati hanno sulle Comunità RSC.
Save the Children Italia ribadisce come il mancato riconoscimento giuridico delle Comunità RSC sia alla base della loro marginalizzazione, auspicando l’integrazione dei diversi tavoli di lavoro previsti dalla Strategia con rappresentanti delle diverse Associazioni coinvolte.
Viene altresì sottolineata la stigmatizzazione cui vengono sottoposti i minori RSC. A tale proposito Save the Children propone una maggiore consultazione dei minori rom infraquattordicenni.
ARCI,  dopo aver espresso un giudizio positivo in merito al contenuto inedito e di grande interesse della Strategia, pone l’attenzione sul problema abitativo e sulla necessità che vengano garantiti tempi certi in ordine al superamento dei campi nomadi.
Federazione Rom e Sinti Insieme, rinviando a quanto riportato in un documento che la Federazione si impegna a far pervenire all’UNAR ai fini di una possibile integrazione di quanto previsto nella bozza di Strategia, chiede dei chiarimenti in ordine al termine “censimento” utilizzato nella Strategia, sottolineando come lo stesso sia spesso utilizzato con un significato negativo nei confronti delle Comunità RSC, e sottolinea la necessità di superare la politica assistenziale fin’ora posta in essere in favore delle Comunità RSC.
Caritas Italiana in merito alle proprie osservazioni rinvia a quanto verrà riportato in un apposito documento.
ERCC nel ribadire quanto segnalato in un documento già  trasmesso presso questo Ufficio, sottolinea la necessità di coinvolgere rappresentanti delle Comunità RSC in ogni decisione che li riguardi, rendendoli così soggetti attivi e decisionali.
Croce Rossa Italiana osserva come gli obiettivi declinati nella Strategia siano poco rivolti alla società, nonché la mancanza di indicazioni in ordine ad una maggiore responsabilizzazione del sistema scolastico e la scarsa considerazione del problema legato ai nuovi flussi migratori e agli insediamenti abusivi.
Comunità di Sant’Egidio,  rinviando a quanto verrà riportato in un apposito documento, evidenzia la necessità di un approccio maggiormente specifico al problema dell’apolidia di fatto, di un chiarimento in ordine al contrasto dell’antiziganismo e di evitare un’eccessiva proliferazione dei tavoli tecnici distinguendo tra quelli opportuni e quelli necessari.
UNICEF, rinviando a quanto verrà riportato in un apposito documento, chiede che venga evidenziata maggiormente ed ampliata l’attività di mainstreaming dei diritti delle Comunità RSC nei vari atti di programmazione nazionale e di intervenire nel settore della giustizia minorile.
La riunione termina alle ore 19.00.

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